VIAREGGIO. Con riferimento a quanto riportato sulla stampa locale (“Sul tavolo del sindaco Leonardo Betti c’è una lettera che il presidente del Parco, Fabrizio Manfredi, ha inviato al primo cittadino e alla Procura […] con la quale si chiede che l’ente pubblico valuti se ci sono le condizioni per revocare la concessione a Mama Mia, Priscilla, Buddy, Boca Chica, Le tre scimmie e Don Quixote), il presidente dell’Ente Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli smentisce categoricamente di aver inviato al Comune di Viareggio e alla procura della Repubblica una simile nota.

“La notizia è dunque del tutto priva di fondamento, innanzitutto perché la politica dell’Ente Parco è – com’è noto, giacché oggetto di molte comunicazioni al riguardo – di tutt’altro genere”, spiega Manfredi.

“L’ente regionale sta cercando di definire, unitamente alle altre istituzioni coinvolte – Comune di Viareggio, appunto, e Regione Toscana, – un diverso orientamento normativo per i locali, al fine di individuare soluzioni che consentano nuove forme compatibilità tra esse ed un’area particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale, e di creare i necessari presupporti perché gli imprenditori delle Marine di Torre del Lago e di Viareggio possano in futuro operare sulla base di maggiori certezze e migliori condizioni per l’esercizio della proprie attività.

Foto Versiliatoday
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“Per perseguire tale obiettivo, d’altronde, è stato da me convocato un tavolo di lavoro, i cui incontri tenutisi nel pieno dell’estate – l’ultimo si è svolto il 3 ottobre scorso – hanno portato le tre amministrazioni competenti a concordare con precisione i passi dell’iter burocratico del caso, e in particolare l’Ente Parco ad avviare il procedimento per la modifica delle norme del Piano di gestione della Tenuta Borbone, primo passo per portare nei prossimi mesi all’attenzione del Consiglio direttivo tali proposte.

“In secondo luogo vale la pena sottolineare che non è certo una competenza del presidente dell’Ente Parco inviare lettere di tale natura al sindaco di Viareggio e alla procura della Repubblica: perciò, qualora esistesse un simile carteggio, si tratterebbe più probabilmente delle risultanze di indagini svolte da corpi di polizia giudiziaria – tra i quali, presumibilmente, anche le Guardie del Parco – per conto della magistratura di Lucca e dunque non certo in rappresentanza di alcun organo dell’Ente Parco, bensì quale autonomo nucleo appositamente incaricato dai giudici dell’accertamento di reati.”

Il presidente dell’Ente Parco, peraltro, non solo dichiara di non essere l’autore della missiva, “ma non posso neppure essere in alcun modo a conoscenza di eventuali contenuti redatti dal servizio di vigilanza dell’Ente nell’esercizio delle funzioni sopra richiamate, giacché, al pari del direttore, non ho alcun accesso alla relativa documentazione amministrativa.”

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